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Vivi l'attimo

martedì 9 settembre 2014

"Siamo così occupati a guardare cosa c'è davanti a noi che non prendiamo il tempo di godere dove siamo." - Bill Watterson
Tutti noi viviamo le nostre vite per la maggior parte del tempo in balìa del pilota automatico, le nostre menti vagano di solito da qualche altra parte, occupate da altri pensieri, mentre noi fluttuiamo nel mondo reale come fossimo fantasmi.

Ci sediamo al computer, beviamo un caffè, mangiamo uno snack, andiamo al bagno, ci laviamo le mani, guidiamo verso casa... e a malapena notiamo ciascuna di queste azioni.

Questo viene definito "tenersi occupati", e lo facciamo tutto il tempo.

Invece, perché non proviamo ad occupare il momento corrente? Abitandolo, stando davvero al suo interno, sperimentando completamente con tutti i nostri sensi ogni azione della vita quotidiana.

Qualsiasi cosa tu stia facendo in questo preciso momento non è qualcosa di insignificante da sbrigare prima possibile, per poter  passare alla successiva. Ciò che stai leggendo, dove sei seduto, la pipì che andrai a fare tra poco... queste non sono cose minori.

Sono tutto.

Mentre lavi un piatto, invece di vagare con la tua mente altrove, invece di farlo di fretta, prova a dedicare a quel compito un piccolo spazio. Sii in quel posto, con quell'attività. Presta attenzione a ciò che sente il tuo corpo stando di fronte al lavello. Vedi l'acqua, il piatto, il cibo residuo che stai lavando via. Nota la luce nella cucina, ascolta il rumore del frigorifero e delle auto che passano per la strada, nota le piccole gocce di caffè cadute sul pianale.

Mentre fai pipì, non vederlo come qualcosa che hai fatto migliaia di volte, non darlo per scontato. Ascolta le sensazioni di cui ti accorgeresti se fosse la prima volta. Sii un bimbo che non ha mai notato a cosa assomiglino le gocce di pipì prima. È qualcosa di cui stupirsi, qualcosa da tenere nella stessa considerazione in cui teniamo la vita intera, e il sesso, e la morte.

Immagina di avere un mese da vivere - che cosa varrebbe davvero per te in ogni momento, in quella situazione? Ogni morso sarebbe uno dei tuoi ultimi. Ogni sorso di caffè, ogni viaggio con gli occhi abbagliati dal sole mattutino mentre vai in cucina, ogni passo sull'erba, ogni conversazione con le persone che conosci e dai per scontato...

Tutto è così limitato, e così importante. Tutto è così prezioso e contiene meraviglie.

Tu potresti avere molto di più che un mese da vivere (chi lo sa con certezza?), ma i tuoi momenti sono comunque estremamente limitati. Sono esperienze di valore, da non dare per scontate.

Prova a far così. Ogni azione intraprenderai oggi, non importa quanto piccola  o banale... tienila in considerazione. Dedicagli un po' di spazio. Intraprendila intenzionalmente, impegnandoti a rimaner presente, ad abitare quell'azione fino in fondo, a vivere con tutti i tuoi sensi l'intero momento. Quando l'azione è stata compiuta, non correre alla successiva, ma prenditi mezzo secondo per apprezzare ciò che hai appena vissuto. Quindi, passa alla successiva, dedicandole lo stesso tempo e importanza.

Se non cominci a trattare l'azione immediatamente successiva con la stessa importanza di quella che verrà dopo, potresti non riuscirci mai.

'... fermati un momento, interrompi il tuo lavoro, e guardati intorno' - Leo Tolstoy

Come trovare lo scopo della tua vita: un approccio anticonvenzionale

sabato 6 settembre 2014

Mettiamo che tu ti senta immotivato, insicuro di te stesso, incapace di accendere le tue passioni, senza direzione, senza che ti sia chiaro il motivo per cui sei al mondo.

Bene, sei in buona compagnia - moltissime persone sono sulla tua stessa barca.


Ci sono un milione di articoli online che provano a spiegarti come riaccendere la passione nella vita, ed è una buona cosa. È una ricerca che vale la pena di intraprendere.

Io non ti fornirò un metodo a prova di idiota, o una guida in 5 passi, né condividerò con te il manifesto delle mie passioni.

Sto per darti un metodo che consiste in un solo passo. Ma si tratta di un passo straordinariamente importante.


Un solo passo per trovare il tuo scopo
Il consiglio è semplicemente questo: impara ad uscire dalla tua bolla personale.

La tua bolla personale è il piccolo mondo in cui vivi (tutti ne abbiamo uno), in cui tu sei al centro dell'universo. Ti preoccupi del tuo benessere, del tuo aspetto fisico, di aver successo nella vita,  di cercare il piacere fisico (buon cibo, buona musica, buon sesso, etc.)

Questa è la bolla in cui noi tutti viviamo per la maggior parte del tempo, e chi lo nega è perché vuole dimostrare qualcosa.

Se qualcuno ti dice che sei grasso, questo ti fa del male soltanto perché sei nella tua bolla personale. Prendi quell'affermazione (un collega che ti ha detto che sei grasso) e sei convinto che ti riguardi, soffri o ti senti imbarazzato per come quella frase influisce su di te. Conta un sacco, perché nella tua bolla personale, ciò che conta di più è quel che ti tocca personalmente.

Io sono fatto allo stesso modo, e così chiunque altro.

Ecco alcuni altri problemi causati dalla bolla personale:
  • Nella bolla, ci preoccupiamo del nostro piacere e benessere, e non vogliamo sentirci a disagio. Questo è il perché non facciamo esercizio fisico, o perché non mangiamo cibo salutare.
  • Questa paura di essere a disagio è anche il motivo per cui ci sentiamo ansiosi all'idea di incontrare sconosciuti. Ciò può intralciare le nostre vite sociali, o le nostre esperienze amorose.
  • Siccome non vogliamo fare cattiva impressione,  abbiamo paura di fallire. Quindi evitiamo di affrontare imprese che si sembrano troppo ardue.
  • Rimandiamo continuamente ogni cosa per la paura di fallire, per la paura di sentirci a disagio.
  • Quando qualcuno fa o dice qualcosa, ci relazioniamo a quell'evento in base a come ci tocca direttamente, e questo provoca ira, sofferenza o irritazione.
  • Ci aspettiamo che le persone provino sempre a darci ciò che vogliamo, e quando non lo fanno, ci sentiamo frustrati o arrabbiati.
Alla fine, praticamente tutti i nostri i problemi sono causati da questa bolla.
Inclusa la difficoltà di trovare un senso alla nostra vita. Ma ci arriveremo tra poco, ti chiedo solo un po' di pazienza ora, perché è importante.

Cosa succede quando usciamo dalla bolla
Se riuscissimo ad uscire da questa bolla personale, osservando la realtà con un approccio meno centrato su noi stessi, potremmo scorgere cose stupende:
  • Quando qualcuno dice o fa qualcosa, ciò non riguarda soltanto noi e la nostra bolla - ma riguarda il dolore o le paure che egli prova, la confusione che sente, o i desideri che ha. 
  • Quando abbiamo urgenza di soddisfare un piacere temporaneo (veder la TV, consultare i social media, mangiare cibo spazzatura, soddisfare gli stimoli sessuali), possiamo guardare questa a questa urgenza come una semplice sensazione fisica passeggera, e non come il centro dell'universo.
  • Possiamo accorgerci che i nostri desideri personali sono spesso abbastanza futili e insignificanti, e che c'è più vita intorno a noi che il banale soddisfacimento di piaceri e la fuga dai disagi. C'è molta vita oltre queste piccole paure. Ad esempio: l'empatia e la solidarietà verso le altre persone, e la compassione nei loro confronti. La compassione verso tutti gli esseri viventi. La volontà di rendere il mondo migliore.
  • Possiamo collegare le nostre azioni giornaliere, come l'imparare il funzionamento di mente e corpo, o il preoccuparci della nostra salute, o il creare qualcosa, non solo alla nostra soddisfazione personale e al successo (cose effimere e passeggere) ma a come esse ci consentano di aiutare gli altri, a come migliorino le vite degli altri, a come possano mitigare le sofferenze altrui.
In questo modo diventiamo meno centrati su noi stessi, e iniziamo ad avere una prospettiva più ampia. Tutto cambia, dal lasciare andare paure, rabbia o procrastinazione, al modificare le nostre abitudini e intraprendere attività che contano davvero.
Come si collega tutto ciò al trovare lo scopo della propria vita? Vediamolo subito

L'ampliamento di prospettiva, e il nostro scopo di vita
Una volta che siamo usciti dalla nostra bolla, e riusciamo a vedere ogni cosa da una prospettiva più ampia, possiamo iniziare un viaggio simile al seguente:
  1. Possiamo iniziare a vedere i bisogni degli altri, e provare empatia verso le loro sofferenze.
  2. Possiamo lavorare per migliorare le loro vite, e alleviare tali sofferenze.
  3. Anche se non fossimo capaci di farlo, possiamo imparare abilità che ci renderanno migliori per riuscirci. In ogni caso, è l'intenzione che conta.
  4. Mentre iniziamo la nostra giornata lavorativa, possiamo collegare tutte le nostre azioni a questo scopo più elevato. Imparare a programmare  o curare la propria salute (ad esempio) non è qualcosa che riguarda solo il nostro  benessere, ma si ripercuote pure per quello degli altri, seppur in piccola parte.
    Ciò è in grado di motivarci momento per momento. Quando perdiamo la motivazione, è sufficiente uscire di nuovo dalla nostra bolla, lasciare le preoccupazioni per il nostro disagio o le nostre paure, e legarci nuovamente a quello scopo più elevato.
In questo cammino, non importa quali specifiche azioni si intraprendono o le abilità apprese per migliorare le vite degli altri. La carriera che sceglierai non è importante - ciò che conta è lo scopo elevato. Potrai sempre cambiare carriera e imparare nuove abilità in seguito, mentre scopri nuove strade per raggiungere il tuo proposito. Imparerai con il tempo.

Ciò che importa è diventare più grande di te stesso. Una volta che lo farai, avrai imparato che la tua vita ha uno scopo.

Come uscire dalla bolla
Sembra stupendo, ma uscire da questa bolla personale non è semplice come dire: 'Così sia!'. Richiede impegno e lavoro.

In primo luogo, devi accorgerti quando sei intrappolato nella bolla. Quando ti arrabbi, ti senti frustrato, irritato, impaurito, ansioso, ferito, incline a rimandare, desideroso che la gente sia differente... sei nella bolla. Questi sono i segni. Sei al centro del tuo universo, e tutto si relaziona a te ed ai tuoi sentimenti. Quando non riesci a mantenere buone abitudini, o stai avendo difficoltà con la dieta, sei nella bolla. Il tuo piacere momentaneo è ciò che conta in quei momenti. Fuori dalla bolla invece, questi non sono che piccoli eventi (desideri o senso d'urgenza) che possono esser lasciati andare.

In secondo luogo, quando noterai di essere nella bolla, espandi la tua mente ed il tuo cuore. Ampia gli orizzonti, vedi oltre la cornice del quadro. Prova quello che provano gli altri. Prova a capire piuttosto che condannare. Accorgiti di quanto piccole e insignificanti erano le preoccupazioni e paure che avevi. Prova a capire che se gli altri ti trattano in malo modo, non è una questione personale nei tuoi confronti, ma riguarda le loro sofferenze.

Terzo, desidera il bene degli altri. Desidera genuinamente la loro felicità, proprio come a te sta a cuore la tua. Accorgiti delle loro sofferenze e desidera che finiscano o si riducano.

Quattro, vedi come puoi essere d'aiuto. Come puoi diminuire la sofferenza altrui? A volte si tratta solo di prestare attenzione, di sapere ascoltare. Altre volte c'è solo bisogno della tua presenza, che tu porga la tua mano. Non c'è bisogno che tu vada in giro a risolvere i problemi di tutti - probabilmente non lo vogliono neppure. Soltanto, sii lì per loro quando serve. Vedi se puoi rendere la vita degli altri migliore, far qualcosa per restituir loro il sorriso. Fai in modo che una piccola parte del loro mondo - una tazza di caffè, un maglione che hai cucito per loro - sia un piccola occasione di sollievo e serenità.

Ripeti questo processo più volte durante il giorno, e lo padroneggerai sempre meglio.

Imparerai ad esser più grande di te stesso. Imparerai che la vita che abbiamo ricevuto è un dono, e dobbiamo trarne il massimo, e non sprecarne un solo secondo.
Imparerai che non c'è nulla che dia più soddisfazione di rendere le vite degli altri un po' migliori.
 

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